In viaggio con Giulietta2 Italiani in Germania

di Annalisa Rabagliati
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Costanza, situata sul suo lago, che in Tedesco si chiama Bodensee, e sul Reno, è una città storica che risale al 50 avanti Cristo. Il piccolo villaggio celtico di pescatori fu trasformato dai Romani in avamposto militare e durante il Medio Evo divenne sede di ordini religiosi, tanto importante che vi si tenne il Concilio che prese il suo nome esattamente 600 anni fa (1414-1418). Il Concilio di Costanza fu indetto per dirimere le diatribe tra tre sedicenti papi e decidere quale fosse quello valido, ma si trovò anche il tempo di processare e condannare al rogo Jan Hus, un grande riformatore boemo.

La città antica ha molti angoli caratteristici, torri sul Reno e chiese gotiche. A noi piace ciò che sa di Medio Evo, ma rimaniamo colpiti anche dall’impressione di saper vivere che si percepisce nella città. La giornata è molto calda e alla sera mangiamo nel dehors del ristorante del nostro albergo, affacciato sul lago, in un quartiere periferico, ma molto gradevole, dove si trova il porto turistico.

Durante il viaggio capita spesso che in un albergo o ristorante io parli in Inglese con gli addetti o i camerieri e poi mi rivolga a mio marito in Italiano ed ecco che, la maggior parte delle volte, il nostro interlocutore si rivela Italiano oppure prova a parlarci in Italiano pur essendo Tedesco o Polacco o Russo. Questo avviene soprattutto al sud della Germania o ad Amburgo, perché molti amano l’Italia e sono venuti da noi in vacanza o per lavoro, ma soprattutto accade di incontrare lavoratori italiani all’estero: camerieri, negozianti, perfino guide museali. Chiediamo sempre loro come si trovano, così lontani da casa, in un Paese così diverso, pensando che siano un po’ tristi, invece sono tutti soddisfatti, perché guadagnano bene, sono pagati il giusto per l’orario che fanno e la vita non è troppo cara.

Il lavoro c’è e, se per caso lo si perde, il Governo dà un assegno di disoccupazione, ma obbliga a frequentare un corso di aggiornamento anche per un altro mestiere. Se dopo sei mesi non si accetta il posto di lavoro che viene offerto, si perde la possibilità di rimanere. Solo gli affitti sono in alcune città, come Monaco, molto elevati, ma in altre, come Amburgo, sono più ragionevoli. Alcuni hanno deciso di farsi una famiglia qui, ad esempio a Costanza la vita è molto piacevole.

Questo ci dicono gli Italiani con cui parliamo e constatiamo anche noi che per mangiare in Germania si spende molto meno che in Italia. Poi che la cucina tedesca corrisponda al nostro gusto, è un altro discorso … Io forse non sono la persona più obiettiva, perché non amo la cucina etnica: tutti quei curry, cumino, curcuma, che vengono distribuiti anche su piatti che dovrebbero essere “Italiani”, a me tolgono l’appetito. I wursteln, poi, per il mio stomaco sono veramente troppo speziati. Provo ad adattarmi, naturalmente, ma spesso per togliermi la fame devo ricorrere ai soliti spaghetti o pizza, a meno di prendere la Schnitzel, cioè la cotoletta alla milanese, che è ancora il piatto più semplice.

In Germania puoi trovare ristoranti di ogni nazionalità: prima di tutto italiana, ma anche indiana, thailandese, cinese, turca, perfino australiana! I Tedeschi normalmente mangiano una sola portata, ma è davvero gigantesca e i ristoranti si adeguano a queste esigenze: una sera mangio una pizza buonissima a Dresda, ma non riesco a finirla, perché grande come due delle nostre. In un self-service ad Amburgo prendiamo della pasta all’arrabbiata che ci viene cotta(stracotta) sul momento. La cuoca ci chiede se vogliamo aggiungerci gli ingredienti di cui dispone: olive, pesto, peperoni, pomodorini, rucola, funghi, gamberetti, zucchini,ecc. Tutti questi possono essere liberamente aggiunti, senza variazione di prezzo e il piatto diventa enorme, senza contare che non ha più un gusto preciso. Insomma, manca un po’ il senso della misura, che è quello che caratterizza la nostra cucina e scusate se sono troppo nazionalista!

Però un pasto dopo l’altro riusciamo a trovare il modo di mangiare con equilibrio, ad esempio andando nelle catene Nord See dei centri commerciali, dove trovi merluzzo o altro pesce cucinato in modo semplice, con contorno di patate o verdure o nei ristoranti degli alberghi, che sono sempre la scelta migliore. Ci capita perfino di mangiare in un hotel cinque stelle e, nonostante le porzioni siano da nouvelle cuisine, devo ammettere che le portate sono squisite. Tanto la fame, quella vera, andando in albergo te la levi al mattino, con le colazioni internazionali, simili ad un brunch, che ti fanno arrivare a sera senza problemi di languorini.
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Ma torniamo a Costanza, anzi, lasciamola, prendendo il traghetto che in cinque minuti ti porta dall’altra parte del lago per visitare il grazioso borgo medievale di Meersburg, affacciato sul lago, da cui partiamo alla volta di Norimberga. Avete voglia di conoscere le nostre impressioni?

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In viaggio con Giulietta2 Italiani in Germaniaultima modifica: 2017-07-14T22:14:59+02:00da picci-teacher
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