In viaggio con Giulietta4 -Colpi di Glück

di Annalisa Rabagliati
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Glück in Tedesco significa fortuna ed è quella che ci capita diverse volte durante la ricerca di un albergo, sia direttamente, sia tramite Internet. Ad esempio, accade quando, arrivati a Norimberga nella zona della stazione, confinante con la città vecchia circondata da mura, non riusciamo a trovare una camera nonostante vi siano numerosi hotel. Al terzo tentativo fallito chiedo alla receptionist se ci sia qualche motivo particolare per questo affollamento e scopro che c’è a Norimberga un raduno di motociclisti per assistere ad una manifestazione che si tiene proprio in questi giorni, la corsa del Norisring. Ecco la spiegazione!

L’addetta mi consente di usare il computer dell’albergo (un pannello fissato al muro come un televisore al plasma) ed io riesco a trovare un bellissimo hotel a pochi passi dal centro, arriviamo lì in cinque minuti e mi dicono che sono riuscita a prenotare l’unica camera che si era appena liberata, soffiandola a molti altri che hanno chiamato subito dopo di me. Se non è Glück questa!

Ma non è nulla in confronto a quel che avviene quando prenotiamo tramite Internet una camera a Binz, una località balneare sull’isola di Rügen, scegliendola solo per la vista sul mare ed il prezzo abbordabile, poco più di quello del famigerato albergo svizzero. Quando arriviamo scopriamo che l’hotel si trova in piena zona pedonale e quindi mi reco da sola, sfidando il passeggio dei numerosi turisti, a chiedere come possiamo accedere al garage.

L’indirizzo corrisponde ad una palazzina dall’ingresso quanto mai sobrio, una specie di corridoio con colonne nere e privo di mobili. Mi sto quasi chiedendo se non sono capitata in un museo, quando vedo, dietro un bancone, due giovani molto eleganti in giacca e cravatta che mi guardano stupefatti. Mi rendo conto che si tratta dei portieri d’albergo. Immaginatevi che cosa possono pensare vedendo questa povera profuga, scarmigliata e dai jeans stazzonati che dice loro di avere prenotato una camera! La prenotazione è stata fatta, mi aspettavano e mi indicano il modo per arrivare al garage.

Quando mio marito ed io scendiamo dall’auto, nel garage, troviamo ad attenderci un fattorino armato di un lussuoso carrello per caricarci le valigie. Poi , alla reception, ci viene offerto un aperitivo analcolico ed una salvietta di cotone calda, inumidita di profumo per rinfrescarci le mani. Io avrei dovuto rinfrescarmi ben altro, ma tralasciamo ….Uno dei giovani portieri ci accompagna per tutto l’hotel per mostrarci la sala per la colazione, il ristorante, la Spa e infine la nostra camera, con ingresso, bagno, antibagno e terrazzo. Tutto all’insegna della maggiore raffinatezza, esclusivamente in colore bianco o nero.

Naturalmente ci sentiamo in obbligo di elargire una lauta mancia, ma tutto questo sussiego mi fa sentire un po’ a disagio, mi sento come un parente povero che ha ereditato una fortuna senza esserne all’altezza. Lato positivo: non c’è bisogno di chiedere un cuscino in più, come al solito, perché un letto con sei cuscini come questo non lo avevo mai visto prima!

Il giorno dopo troviamo un altro hotel, bello, ma meno pretenzioso, in un altro posto sul mare e la sera mi connetto ai soliti siti per trovare una camera per due notti ad Amburgo. Resto sconvolta per i prezzi: mediamente due notti ad Amburgo vengono a costare come metà della mia pensione mensile! Cerco affannosamente qualcosa di meno caro e alla fine lo trovo, ad un quarto delle quote degli altri, ma contrariamente al solito, viene subito addebitata la cifra sulla mia carta di credito prepagata. La cosa ci insospettisce e mio marito dimostra la sua insoddisfazione con frasi quali: ”Dalle stelle alle stalle!”, “Vedrai che sarà una lurida stamberga”, “Se nessuno lo vuole ci sarà un motivo …” Io protesto che anche questa camera stava per essere presa e siamo stati fortunati, ma dentro di me sento nascere un po’ di apprensione.

Quando arriviamo ad Amburgo capiamo perché la camera costasse tanto meno delle altre: l’hotel si trova vicino alla stazione in quella che scopriremo poi essere quasi un’enclave. E qui è d’obbligo la solita becera frase: “Non sono razzista, ma …” Lasciamo la povera Giulietta da sola per strada un po’ preoccupati per lei. La ritroveremo intatta? Dire che non sono troppo contenta del luogo dove si trova il mio albergo è un eufemismo. D’altronde voi prenotereste una camera per una vostra amica dietro a Porta Palazzo o Porta Nuova?

Però il portiere, un ragazzo turco, parla Inglese benissimo, è gentile e professionale, la stanza è pulita e il bagno nuovo, dall’hotel si arriva in centro in cinque minuti e, passato il primo impatto, capiamo di essere in mezzo ai nuovi Tedeschi e sono contenta di aver risparmiato. Non è una fortuna pure questa?

Ah, e presto capisco pure il perché di quei prezzi incredibili: tra tre giorni c’è il G20 e Amburgo e i suoi alberghi sono pieni di delegazioni straniere e di giornalisti. Solo noi, che alla televisione tedesca riusciamo a seguire esclusivamente le previsioni del tempo, non lo sapevamo!
Volete conoscere le nostre impressioni su Amburgo? Ve le dico in un’altra puntata!

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In viaggio con Giulietta4 -Colpi di Glückultima modifica: 2017-07-14T22:42:46+02:00da picci-teacher
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