Tempo di social


IMG_20200311_093530                 di Annalisa Rabagliati         

 

Siamo in piena emergenza. Il Presidente del Consiglio si presenta sempre più spesso in tv ad annunciare restrizioni alla nostra libertà di spostamento, come se fossimo in tempo di guerra. Si tratta davvero di una guerra, contro un nemico subdolo e pericoloso, che può aggredire senza che ci si renda conto, perché non lo si vede, non lo si riconosce. Come in guerra c’è un esercito di coraggiosi in prima linea: medici, infermieri, ricercatori, volontari che non solo  per senso del dovere, ma per grande loro capacità di abnegazione si sfiancano e corrono il rischio di essere infettati mentre cercano di arginare l’epidemia dilagante. L’unica difesa che possiamo mettere in campo noi nelle retrovie, l’unica arma a disposizione per cercare di prevenire la malattia data dal coronavirus è proprio quella di proteggersi evitando il contatto con i propri simili, che potrebbero essere portatori inconsapevoli del contagio. 

E così ci tocca restare in casa, isolarci dal mondo, sospendere ogni nostra abitudine. Riusciremo a resistere? O ci faremo prendere dallo sconforto, dalla depressione e piomberemo nell’inedia? Tutti noi, soprattutto se giovani, dovremmo capire che l’isolamento è un sacrificio necessario e che la rinuncia per un  po’ alle nostre consuete attività ci aiuterà a superare questo brutto momento.

Non lamentiamoci troppo: i nostri genitori e i nostri nonni, loro sì che avevano dovuto affrontare guerre tremende, fame e epidemie che fecero stragi. Per salvarsi chi poteva si rifugiava in luoghi distanti dalle città, in isolamento reale. Noi oggi veramente isolati non siamo mai, grazie ai mezzi di comunicazione di cui disponiamo. Oltre alla televisione e alla radio, che forniscono le informazioni e lo svago di cui sentiamo il bisogno,  abbiamo una carta in più: i Social, che ci tengono in contatto con il resto del mondo e, mentre ce ne stiamo tranquilli in casa, ci permettono di continuare il dialogo con i nostri conoscenti. 

Una vera fortuna! Tutti se ne stanno rendendo conto e in questi giorni c’è un tale affollamento nelle chat che a volte ci sono problemi di connessione, facendo riflettere sull’ utilità di poter disporre ovunque di banda larga, anzi larghissima e rapidissima. I gestori dei servizi Internet stanno dimostrando sensibilità in questo periodo ed offrono gratuitamente giga in più, così come i giornali permettono anche a chi non è abbonato di leggere online gli articoli sul coronavirus. 

Ma l’universo Internet non serve solo a recuperare informazioni o intrattenersi con gli amici: gli insegnanti stanno tenendo lezioni a distanza alle loro classi e ci sono miriadi di piattaforme gratuite per questo scopo. Mi spiace perfino un po’ non lavorare più, perché  io ho sempre usato le tecnologie informatiche per insegnare e mi sarebbe piaciuto mettermi in gioco con le ultime applicazioni. Adesso che sono fuori dal campo didattico mi limito ad usare Internet per le mie ricerche e, naturalmente, come tutti, chatto. In questi giorni perfino troppo. Riesco addirittura a seguire tre o quattro gruppi di discussione su WhatsApp allo stesso tempo!

In realtà più che gruppi di discussione stanno diventando gruppi di scambio di vignette e barzellette sul Coronavirus. Ogni giorno ne escono di nuove, sempre più spiritose e , al tempo stesso, profonde, perché riescono con poche battute a illuminare la situazione. Vengono condivise all’infinito e spesso capita che molti rilancino sulla stessa chat una scenetta che è appena stata pubblicata. Forse non abbiamo sempre la pazienza di leggere… 

Bellissime anche le parodie di canzoni famose, con parole adeguate ai momenti che stiamo vivendo. A me piace leggere o ascoltare tutto questo, perché è il modo migliore di cercare di sopravvivere. Da che mondo è mondo l’essere umano ha capito che per superare i momenti bui occorre sdrammatizzare con un sorriso . Io , che in tempi normali sarei stata forse un po’ infastidita, adesso sono felice che mi arrivino questi messaggi che mi tolgono dalla solitudine: rido, sorrido e condivido.

 No, il mio lavoro di pensionata casalinga non ne risente, mi so organizzare, anche se non mi sono mai piaciute le chiacchiere eccessive.  Evidentemente questo clima ha fatto di me la vittima di una mutazione genetica. Amo stare in silenzio nella natura, ascoltare il canto degli uccelli, leggere un libro, meditare ed ecco che, mentre sono immersa in queste poetiche attività, si sente un quasi impercettibile ronzio  ( ho tolto il suono alle notifiche- mi credevate così sprovveduta?) e dentro di me una  vocina flebile inizia, dapprima piano, poi sempre più forte, a dire: ” Che cosa aspetti? Dai uno sguardo, vedi chi è, leggi! Non farlo dopo, bisogna connettersi subito, non c’è nulla di più importante di questo. RISPONDI!” 

Allora cedo. 

E pensare che sono sempre pronta a dire che i ragazzi non si concentrano nello studio perché distratti dai Social! Che io stia inaspettatamente ringiovanendo? No, non è così, la prova è che le reti che frequento io sono diverse dalle loro. Sono iscritta a Facebook, che gli adolescenti considerano una cosa da vecchi, mentre preferiscono ad esempio You Tube, Instagram e soprattutto Tik Tok, dove inseriscono semplicemente foto o video autoprodotti brevissimi. Con un po’ di cattiveria potrei dire anche per loro che su Facebook sarebbero costretti a leggere…

Ma se è vero che a noi vecchi non piace metterci in posa o ballare davanti alla videocamera del computer, abbiamo ugualmente i nostri giochini preferiti: quelli in cui ti viene chiesto come ti chiami o quale colore o immagine preferisci per farti una sorta di ritratto psicologico oppure gli inviti a copiare e incollare un testo per sapere quanti amici ti seguono o gli  indovinelli matematici. Non credo che in questi giorni forzatamente a casa qualcuno si sia rimesso a giocare a Monopoli: è così comodo giocare su Internet! E poi non c’è il rischio del contagio, ma solo quello di far proliferare, tra le innumerevoli catene di sant’Antonio moderne, le fake news, che magari non spargono cattiveria come i messaggi d’odio o il turpiloquio offensivo, ma spesso sono finalizzate a seminare paure o a indirizzare il sentire comune. Purtroppo queste Fakes, oltre ad avere un impatto negativo, ci rendono non solo vittime, ma anche veicolatori di false notizie, a causa della nostra ingenuità.

Ma allora se il mondo dei Social può essere così negativo perché insistere a frequentarli?

In un momento come questo non c’è neanche da porsi il problema, ma vorrei aggiungere che già in tempi non sospetti vi ho trovato del buono. È accaduto l’anno scorso quando caddi nella rete di truffatori che si spacciavano per il mio Provider. Abboccai come un pesce alla richiesta di inserire la password della mia mail, nonostante di solito io sia molto attenta. Non per niente si dice che questi hacker fanno il phishing. Sostituendosi a me modificarono la password della mia casella di posta e mandarono a tutti i miei contatti una richiesta di soldi, motivata da una situazione irreale di bisogno. Quando riuscii a riavere la mia mail vidi le risposte di amici, conoscenti e perfino di persone con cui avevo avuto rapporti molto formali. Tutti credevano di dovermi aiutare e chiedevano in che modo poterlo fare. Fu una bella prova di amicizia. Ma, direte voi, che cosa c’entrano i Social? Quelli erano amici.

Questo è vero, ma mi è capitata anche una grande dimostrazione di affetto quando morì la mia gatta ed io ne parlai tristemente su Fb e su Twitter. Quante persone mi espressero la loro partecipazione! Non solo gli amici su Fb che mi conoscono, ma anche perfetti sconosciuti su Twitter, un Social dove si tratta generalmente di politica e io non intervengo quasi mai.

 La solidarietà si manifesta inaspettata, anche in rete. La tastiera non rende automaticamente odiatori o truffatori. La gente buona rimane tale anche dietro uno schermo. 

I Social si adeguano a chi li usa, dando conforto e compagnia e facendo sentire meno soli tutti noi, in attesa che passi questa nottata di paura.

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Tempo di socialultima modifica: 2020-03-16T16:40:43+01:00da picci-teacher
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