Tre desideri per l’anno nuovo

di Annalisa Rabagliati
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31 dicembre . Avrei tanta voglia di “ tuffarmi in un gomitolo di strade”, ma mio marito ha l’influenza e non me la sento di lasciarlo solo nel suo letto di dolore per andare a divertirmi con gli amici. E pazienza se questo è un altro capodanno casalingo dopo il nostro passaggio di boa, vuol dire che sarà una veglia di San Silvestro alternativa.

Un primo aspetto positivo quest’anno è che posso fare a meno di ingozzarmi per rispettare la tradizione: la bilancia ringrazia. Un altro è che posso ascoltare davvero il discorso del Presidente in tv, senza che sia solo un rumore di sottofondo alla cena. Magari poi stasera ci sarà alla televisione qualche cosa di mio gusto, magari… Magari! Mille canali digitali e satellitari e alla fine riesco solo ad interessarmi agli Aristogatti e alla “Strana coppia” con Jack Lemmon.

Film visti e stravisti, per cui posso tranquillamente fare la spola tra l’uno e l’altro per cercare le scene più esilaranti, come quella dei cani in lotta con il maggiordomo degli Aristogatti. Da tempo non sono più una bambina, ma i vecchi cartoni animati hanno ancora la capacità di coinvolgermi totalmente. E sono fortunata perché pochi anni fa, in analoghe circostanze, (un’altra influenza intempestiva di mio marito), trovai di mio interesse solo un programma di Rai Storia sui primi anni venti e l’avvento del fascismo.

Quella trasmissione, con sottofondo del timido concerto di contrabbasso proveniente dall’altra stanza, mi aveva spinto a riflettere sul fatto che in Italia siamo davvero quelli del “tutto o niente” ed erano bastate poche settimane perché tanti si dimenticassero quale bisogno ci sia di sentire voci pacate che affrontino i problemi , senza ricorrere a battute grossolane e senza cavalcare l’onda della paura collettiva.

Ora ci sono problemi che pochi anni fa erano nascosti o lontani e la situazione sembra diversa da allora, ma in realtà non è cambiato molto, si sono per di più accentuati l’odio trasversale, l’incapacità di accettare il parere degli altri, l’assenza di lungimiranza e si sentono sempre più voci urlanti…Ecco il mio primo desiderio per l’anno nuovo: che riusciamo a mirare al bene comune tutti insieme, lottando senza voler preservare il nostro orticello, come se fossimo in trincea.

A proposito di trincea, forse perché siamo ancora nel centenario dalla Grande Guerra, pare che i cittadini vogliano celebrare a modo loro questa ricorrenza: manca circa un’ora alla mezzanotte e le ostilità sono cominciate: sento le prime scaramucce provenienti da lontano,oltre il confine del Comune e qualche colpo isolato anche qui. E meno male che sono stati proibiti i botti! A mano a mano che ci si avvicina al D-Day le raffiche si fanno più vicine e rumorose e qualche mitragliata arriva anche sotto casa nostra, anzi , dev’esserci un cecchino al piano di sopra perché gli ultimi colpi sembrano proprio essere caduti in cortile.

Inevitabile per me pensare ai filmati di Aleppo distrutta dalle bombe. Chissà se chi ha vissuto i bombardamenti riuscirebbe a sopportare il rumore di queste esplosioni fatte per divertimento? E, a proposito, i petardi e i fuochi d’artificio, sono gratuiti? Perché credo che lo siano, visto che non possiamo certo permetterci di “bruciare” soldi in questo modo, in un periodo di crisi che ci rende sempre più poveri.
Intanto mi accorgo che la mia gatta è andata alla ricerca di un posto nascosto e penso a tutti gli uccelli del vicino parco e a quale sarà la loro angoscia.

Ricordo che anni fa alla televisione, che seguivo per sapere l’ora esatta, invitavano ad inviare un sms di auguri e lo feci. Al costo di euro 0,50 augurai un migliore anno nuovo a tutti gli animali spaventati dai botti. Un messaggio di conferma mi avvertì che il mio sms sarebbe andato in tv se ritenuto interessante. Seguii un po’ la trasmissione, ma , tra i vari “ciccina tvtb” , “auguri alla mia stella” , “x il mio amore”, “a quelli con cui festeggio adesso”, non passarono né il mio messaggio né un altro di solidarietà per i poveri animali selvatici terrorizzati dall’euforia degli umani.

Magari sarà ancora poco interessante, ma è purtroppo sempre attuale il mio secondo desiderio: spero che chi è indifeso, sia essere umano povero o malato , sia bambino, anziano o solo , sia animale, non debba più quest’anno subire violenza e sopraffazione.
Intanto mezzanotte è passata, i coniugi trincerati si sono scambiati gli auguri e la battaglia infuria con rinforzi da più fronti. Faccio la spola tra le finestre della facciata est e quelle della facciata ad ovest e vedo fuochi d’artificio scoppiare vicini e lontani, improvvisi o cadenzati, anche lanciati dalla contraerea di vicini, miei coetanei solitamente pacati . A parte ciò, la strada è deserta , nessuno ha il coraggio di esporsi.

Nei venti minuti dopo mezzanotte le scariche raggiungono l’apice, poi a poco a poco, cominciano a calmarsi: è la tregua del Trivial Pursuit.
Controllo dalla finestra : niente di nuovo sul fronte occidentale. La fioca luce dei lampioni comincia ad illuminare il passaggio di qualche macchina e di pochi solitari che cercano di raggiungere una diversa postazione. Controllo dalla finestra ad est : qui, invece ci sono ancora, ovviamente verso via Carso, gli ultimi irriducibili Giapponesi che sparano le rimanenti cartucce.

Sono ad altezza d’uomo, nel senso che i loro fuochi non raggiungono i tetti delle case, né li superano, come quelli sparati da chi lo fa per mestiere, e, mentre mi domando perché nel XXI secolo la gente debba esprimere la gioia o la scaramanzia in modi ancora del tutto tribali , a rischio della pelle, nonostante avvisi e divieti, sento ululare un paio di sirene d’ambulanza. Spero che domani non vi sia un bollettino di guerra come accade purtroppo spesso!

A proposito di Giapponesi ecco un terzo desiderio : vorrei che le strade della mia città, ma anche quelle della campagna, fossero pulite come le loro, dove voi umani non solo non potreste vedere sputi, cicche, escrementi , carta o altro per terra, ma neanche cestini , perché la gente i rifiuti se li porta a casa (e forse li ricicla in proprio!).

E così siamo nell’anno nuovo,un anno che sarà certamente fatidico. Sembra solo ieri che si aspettava con ansia il 2000 e si temeva il baco del millennio, “Mille e non più mille!”…..E qualcuno si ricorda ancora della profezia dei Maya? Anche questa archiviata tra i fatti normali, come il nuovo secolo, che si è messo a correre veloce, facendoci pensare che le date sono solo un bisogno umano.

Il genio della lampada vuol costringermi ad andare a dormire, perché ho esaurito i tre desideri ed è tardi. Tardi? “Non è mai troppo tardi” e i desideri non devono mai finire, soprattutto quello più grande di tutti. No, non quello impossibile di ricominciare il Monopoli della vita da capo, chi non vorrebbe? Ma quello di cercare di dare un senso al proprio tempo, conoscendo cose nuove, condividendo idee e passioni, dando il proprio piccolo contributo finché si può, senza paura delle date fatidiche, checché ne abbiano detto i Maya! Auguri a tutti !

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Tre desideri per l’anno nuovoultima modifica: 2017-01-01T19:03:14+01:00da picci-teacher
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2 pensieri su “Tre desideri per l’anno nuovo

  1. L’anno è iniziato, speriamo che i buoni desideri esposti , vengano realizzati. Un racconto di una serata particolare, il 31/12, dove tutti , sembra, debbano divertirsi. Può anche essere un momento di riflessione e di buoni propositi per l’anno che verrà.

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