Non è la prima volta che andiamo a Juväskylä, una città di circa 140.000 abitanti, posta sulle rive di uno dei grandi laghi della regione centrale, ma è sempre piacevole tornarci. A Juväskylä, città di industrie di alta tecnologia e di cartiere si trovano il Politecnico dove ha studiato Matti e l’Università che ha frequentato Brigitta, la prima università di pedagogia fondata in Finlandia. Gli edifici dell’università sono stati progettati dal famoso architetto Alvar Aalto, come molti altri palazzi moderni che arricchiscono la città. A lui è dedicato un museo che celebra le sue opere, tra cui anche oggetti di design sempre attuale. L’università attira studenti da tutto il Paese e vi sono molte belle case costruite appositamente per ospitarli: anni fa ne visitammo una.
Questa volta, però, andiamo a vedere un quartiere nuovissimo di case monofamiliari, che noi chiameremmo villette a schiera, vicine ai campi da sci. In effetti siamo vicinissimi alle piste, sia da discesa, sia da fondo e c’è ancora tanta neve: siamo in inverno! Nella campagna piste da fondo se ne vedono un po’ dappertutto, ma qui siamo proprio in città, e trovare skilift e trampolini, pur non essendo in montagna, per noi è davvero strano. Come dev’essere bello poter andare a sciare senza dover percorrere chilometri per arrivare ai campi!
Avere la natura così a portata di mano favorisce certo lo spirito sportivo: qui a Juväskylä nacque uno dei grandi campioni di salto con gli sci, Matti Nykänen, e la sua città due o tre anni fa decise di costruire un monumento in suo onore in uno dei tanti parchi cittadini. Sai com’è fatto? Ha la forma stilizzata di un trampolino ed è costruito con vecchi sci. A me dà anche l’idea di una scarpa, naturalmente una scarpa sportiva!
Non è inconsueto per noi andare alla ricerca di trampolini per il salto con gli sci. Mio marito è un fan di questo sport, e così ne abbiamo visti un po’ ovunque in Europa e qui, in Finlandia, a Lathi, Kuopio, Ruka, Rovaniemi … stazioni sciistiche molto note in cui esistono trampolini. In ognuna accanto a quello più alto ce ne sono uno più basso e uno piuttosto piccolo per i ragazzini ardimentosi che imparano a saltare. Credo ci riescano proprio per l’incoscienza dell’età.
Noi comuni mortali ci limitiamo ad ammirare gli atleti che praticano questo sport e guardandoli su un video il loro salto sembra facile, ma io mi chiedo sempre che cosa pensino le loro mamme a vedere il figlio che si butta quasi nel vuoto. Se non ci credi dovresti, come abbiamo fatto noi, d’estate, andare con la seggiovia o l’ascensore o con una semplice camminata, nel punto in alto da cui si lanciano questi pazzi scatenati e guardare in basso …
Per fortuna in tutti questi posti ci sono anche divertimenti alla portata dei normali turisti in ogni stagione: ricordo il toboga di legno su cui scendere con uno slittino, a Ruka, la salita alla torre panoramica di Kuopio e la passeggiata nel bosco per tornare in città a Rovaniemi.
È proprio grazie a Matti e Brigitta che noi abbiamo conosciuto tanti posti in Finlandia e ogni viaggio è stata una scoperta. Fu bellissimo quello in cui, diretti a Capo Nord, attraversammo la Lapponia, Lappi in Finlandese. Oltre alla bellezza della natura, mi piacquero molto le case che affittammo (online, naturalmente) ad ogni tappa, alcune in villaggi/vacanze dotati di grandi piscine coperte, agibili tutto l’anno, come a Kusamo o a Rovaniemi, altre in campeggi più rustici, come a Inari o a Muonio. Tutte case di legno nascoste nei boschi, costruite con sapienza antica e tecniche moderne, dotate di ogni confort, compresi elettrodomestici e sauna.
La sauna in Finlandia è un rito irrinunciabile e ogni casa, perfino ogni appartamento, anche in città, ne ha una e se proprio non ci fosse, è sempre possibile fare la sauna in un albergo o addirittura in una sauna pubblica sul mare, nel porto di Helsinki. Si tratta di una esperienza molto piacevole: si sta quanto tempo si vuole, o si resiste, immersi in un’aria molto calda, ma secca, che aiuta a espellere tossine dall’organismo o, quantomeno, permette di rilassarsi e di abbandonarsi alle chiacchiere con le persone che sono accanto, rigorosamente dello stesso sesso! Dopo la sauna Matti e Brigitta, da veri Finlandesi, si tuffano nell’acqua gelida o, d’inverno, nella neve. Noi, da bravi Italiani, ci accontentiamo di una doccia tiepida.
I nostri amici hanno una sauna anche nel cottage sull’isola in mezzo a un lago che è la loro casa per i weekend estivi, molti Finlandesi ne hanno uno. Il cottage, una casetta di legno chiaro dove l’unica cosa che manca è l’acqua potabile, si trova su un isolotto che si raggiunge d’estate con la barca, d’inverno con l’auto viaggiando sul lago ghiacciato. È un posto incantevole, ancora più lontano dai rumori, vicino al canto degli uccelli, tra le piante rifugio di animali selvatici, dove una volta Brigitta e Matti videro pure, per fortuna da lontano, un orso, che qui chiamano karhu.
È a questo incontro che pensai una notte d’estate in cui fummo ospiti da loro sull’isola, quando dovetti alzarmi per andare alla toilette, che si trova distante dal cottage, al limitare del bosco. La toilette, come tutte quelle che trovammo nel viaggio in Lapponia o nelle escursioni nei boschi, è un bugigattolo di legno con un wc di fattura moderna, ma, non essendoci l’acqua corrente, c’è a disposizione di chi lo usa un secchio pieno di segatura e ti assicuro che non ho mai trovato una toilette sporca. Anche questa settimana durante una gita di cui ti parlerò, troverò una toilette simile, ma con la porta di vetro, anziché di legno. La userò ugualmente, benché con riluttanza, ma, tanto, nei boschi non c’è quella gran folla, come alle nostre latitudini. E, soprattutto, niente orsi nei paraggi.
È vero che mi ritengo animalista, ma trovarmi a tu per tu con un plantigrado mentre sono nel suo habitat, cioè a casa sua, mi sembrerebbe disdicevole. Tanto tempo fa questo accadde in Lapponia, vicino al lago Inarijärvi, a un cacciatore che cercò riparo dalle intemperie in una caverna, senza sapere che era già rifugio di un grande orso. Il cacciatore provò a giustificarsi, ma l’orso non volle sentir ragioni, così i due ingaggiarono una dura lotta, che, per una volta, si concluse con la vittoria dell’uomo sul karhu. La grotta è ancor oggi visitabile: vi si entra tramite una piccola apertura posta a livello del terreno, ma dentro è molto spaziosa. Come lo so? Perché ci entrai anch’io durante il viaggio in Lapponia, quando ero ancora abbastanza agile da poterlo fare! Se vuoi andarla a vedere eccoti il link: https://g.co/kgs/TafEhr
La caverna trovata dal cacciatore era una comoda casa bell’e pronta, ma la casa, anzi la costruzione più originale che abbiamo visto in Finlandia si trova a Kemi, nel nord del Paese, e ogni anno viene rifatta, perché si tratta di un castello di ghiaccio. L’abbiamo visitato un anno in primavera, poco prima della chiusura che anticipa l’inevitabile scioglimento e ti assicuro che dentro alle spesse pareti c’era un discreto freddino. Lì siamo stati in un albergo di ghiaccio dove mi dicono che alcuni temerari, che non patiscono il freddo come noi, prenotano una camera per fare un’esperienza insolita, salvo poi sgattaiolare fuori di notte alla ricerca di un albergo normale per poter dormire al calduccio …
Dopo la visita a Juväskylä torniamo a casa di Brigitta e Matti e dopo cena ci rilassiamo davanti alla tv. Ma, mentre tutti gli altri ridono guardando Imma Tataranni (sottotitolata in Finlandese), io esco nel giardino: voglio vedere l’ aurora boreale, se c’è. È la quarta volta che veniamo in Finlandia non d’estate e la mia speranza è di riuscire a vedere questo magnifico spettacolo naturale. L’ultima volta andammo al nord, ma fu nuvolo per tutta la settimana e non potemmo vederla. E pensare che io ero arrivata dall’Italia con le stampelle, per un problema a un ginocchio, ma non sempre si è fortunati. Chissà questa volta?
Ci spero e vado in giardino, come farò ogni sera, alla ricerca dell’aurora. Fa freddo, ma non troppo, meno di oggi pomeriggio: esco addirittura in pigiama e pantofole. Il terreno è ricoperto dalla neve ghiacciata, che scrocchia sotto i miei piedi, il cielo è sereno, qualche nuvola scorre via nel limpido blu scuro, lasciandomi vedere molte stelle. C’è un silenzio magico e niente vento, sento l’aria rarefatta e resto un po’ a guardare verso nord, ma temo che l’unica aurora di cui potrò conservare il ricordo sarà quella che vedemmo in filmato al museo dell’Artico a Rovaniemi, tanti anni fa. Ho imparato lì che il popolo Sami, (cioè i Lapponi) crede che l’Aurora sia la coda della volpe artica e io penso che questa credenza sia espressione poetica dell’animo dei popoli più legati alla natura di noi, troppo civilizzati. Chissà se riuscirò a vederla questa coda luminosa? Stanotte purtroppo no.
Meglio andare a nanna perché qui tutti hanno sonno. Magari domani … Hyvää yotä!
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Giuro che sento il fresco del profondo Nord,leggendoti,ed é una cosa che adoro! Penso al cielo al bianco alle foreste maestose! Che meraviglia!!!
Davvero! Hai avuto le mie stesse sensazioni. Grazie!