Una settimana bianca in Finlandia 4

20140421_114427IMG-20230302-WA0045di Annalisa Rabagliati

Oggi, giovedì 2 marzo, Matti e Brigitta hanno organizzato per noi un picnic in uno dei tanti boschi della zona in cui vivono. Ogni volta che veniamo da loro trovano sempre un luogo nuovo da farci visitare e ogni volta è un’esperienza diversa, molto spesso nella natura. Ai Finnici piace vivere all’aperto e lo fanno in ogni stagione, con ogni  condizione climatica. Anni fa, in autunno e primavera, andammo a camminare nelle foreste, a fare “birdwatching” vicino alle paludi, muniti di apposito cappello con rete antizanzare che avevano comprato per noi, (anche se non trovammo zanzare), oppure a mangiare il pesce che avevano pescato praticando un foro nel ghiaccio, cosa che io avevo visto fare solo nei cartoni animati.

Un’estate ci portarono a fare un giro in battello su uno dei laghi intorno alla cittadina di Viitasari e anche lì trovammo campings, casette, cottages e capanne di legno più o meno rustiche da affittare per le vacanze.  Queste sistemazioni si trovano un po’ ovunque nei boschi e sulle rive dei laghi, sia nella Finlandia centro-meridionale, sia in Lapponia, e nel bosco di oggi vediamo l’interno di alcune. Hanno tutto ciò  che occorre per una vacanza sportiva: l’angolo cucina, il tavolo, i posti letto, armadietti e scaffali e, fuori, toilette e sauna.

Ma una di queste ha una particolarità: è stata costruita in alto su una torre di legno per l’avvistamento degli eventuali incendi e vi si arriva salendo una scalinata di 112 gradini. Da lì si gode la vista della foresta circostante e ti viene da pensare a quanto sono attenti, qui, alla salvaguardia della natura e alla protezione degli alberi, che sono una risorsa importantissima per l’economia finlandese, ma anche rifugio per tanti animali selvatici.

Durante il viaggio in Lapponia visitammo una specie di museo all’aria aperta, con la possibilità di riconoscere le tracce di lupi, di alci e di altri animali e salimmo su un’altra torre di avvistamento di legno, dove però non c’era un’abitazione come in quella di oggi. Si trovava in un Kansallispuisto (parco nazionale), vicino al confine con la Russia. Guardammo con curiosità il paesaggio silenzioso, alla ricerca di esseri viventi e chissà  che dall’altra parte del confine non vi fosse chi faceva lo stesso nella nostra direzione!

La Finlandia confina con la Russia per più di 1300 chilometri  e, se negli anni scorsi si poteva, muniti di regolare visto, passare il confine, ora, in conseguenza della cosiddetta operazione militare speciale della Russia in territorio ucraino, non è più consentito farlo. Durante la nostra settimana in Finlandia non abbiamo sentito discorsi sull’argomento bellico, ma abbiamo percepito la preoccupazione che si possa verificare una situazione simile anche a queste latitudini. Pare infatti che i Finlandesi abbiano iniziato a costruire un muro per proteggersi da incursioni russe: la paura fa fare cose forse anacronistiche.

Ma è pur vero che tra Finlandia e Russia, negli anni dal 1939, quando la Finlandia fu invasa dai Russi, al 1945, vi fu quella che qui chiamano la “Guerra d’inverno”,  suddivisa in tre parti, a distanza di mesi l’una dall’altra. La seconda parte si chiama “Guerra di Continuazione” e  la terza parte (in cui, però, la Finlandia combatté contro i Tedeschi) “Guerra di Lapponia”.

Per fortuna, finita la seconda guerra mondiale, la Finlandia riebbe la sua completa indipendenza dalla Russia, della quale divenne però importante partner commerciale e, anni dopo, scelse di stare dalla parte dell’Occidente, iniziando da forti legami con i Paesi Scandinavi, ciò che garantì al Paese progresso e prosperità. Repubblica indipendente dal  1919, nel 1995 entrò nella Unione Europea, e questo fece ancor più aprire verso il mondo uno Stato giovane e tecnologicamente avanzato.

La Finlandia teneva comunque buoni rapporti con la Russia, con cui condivide una vasta regione di laghi e foreste, la Carelia (Karjala), dove ha le sue radici il Poema nazionale del popolo finnico: il Kalevala, epopea di personaggi mitologici ed eroici. Tali racconti, tramandati oralmente per secoli, vennero raccolti nell’Ottocento da un filologo finlandese, Elias Lönnrot, che li pubblicò nel 1849. La pubblicazione del poema fu la base per l’autoriconoscimento etnico del popolo finlandese, che iniziò a lottare per la propria indipendenza.

Un’estate visitammo con Matti e Brigitta in Carelia la penisola di Koli, un parco nazionale dove, salendo con una funivia su una altura di più di 300 metri di altezza, cosa rara da queste parti, si può ammirare il paesaggio di laghi e foreste. Se vuoi saperne di più, eccoti il link: https://maps.app.goo.gl/rdWjyoXGF6DxqTTs8

Lì, in Carelia,  fui colpita dalle somiglianze con la cultura russa, di cui avevo qualche sommaria conoscenza, nell’abbigliamento tradizionale, nella costruzione delle case in legno, nella presenza di monasteri ortodossi. Queste somiglianze sono dovute sia alla vicinanza geografica, sia al fatto che la Finlandia, già possedimento svedese, venne ceduta alla Russia nel 1809 e fu Granducato russo fino alla Rivoluzione d’Ottobre, durante la quale si rese indipendente.

Come vorrei un mondo senza confini: il primo astronauta, il russo Gagarin, vide la Terra dallo spazio e disse che era un bellissimo pianeta azzurro e, certamente, confini non ne vide. Eppure l’uomo è nemico del proprio fratello dalla notte dei tempi e finché non capirà di essere una nullità nell’universo, continuerà come ha sempre fatto. Triste pensare che solo pochi anni fa eravamo in un’epoca di pace ed era semplice  recarsi in Russia partendo da Helsinki: nel 2011 andammo tutti insieme con una nave da crociera a San Pietroburgo e tornammo nella capitale finlandese con Allegro, il treno pendolino progettato in Italia.

Ed è al pendolino che penso oggi, quando mio marito ed io ci troviamo sul carrello basculante trainato da un piccolo trattore cingolato nel bosco coperto di neve, in compagnia dei nostri amici, di una collega rivista dopo tanti anni e delle nipotine del nostro accompagnatore alla guida del trattore. Se già le strade asfaltate sono dei veri saliscendi, il sentiero nel bosco è una serie di dossi che il trattore prende anche in velocità, provocando nei trainati urla di terrore e risate di scaramanzia. Le bambine, invece, non si scompongono: sono con il nonno! E loro, almeno, hanno un caschetto paracolpi!

Andare sulla neve sul rimorchio di un trattore con gli altri è divertente, ma mi viene in mente di aver preso un mezzo ancora più divertente quando, nel 2014, a Rovaniemi, sul finire dell’inverno, andai sulla motoslitta guidata niente po’ po’ di meno che da mio marito! Non è difficile guidarla, ma molto inconsueto per noi, cittadini sedentari, sulle prime un po’ titubanti. Se vuoi provare anche tu, niente paura! Pensa che lo abbiamo fatto noi che non siamo certo di primo pelo! E, a proposito di peli, quando si noleggia la moto, ci si veste con caschi e con le apposite tute che vengono imprestate e che lasciano sui vestiti uno strato degli stessi  ( d’orso? di foca? di renna? Mah!) e così si può fare anche questa esperienza eccitante e divertente, correndo agevolmente sulla neve e cercando di evitare i numerosi alberi.

Oggi, 2 marzo, a un certo punto ci fermiamo in una piccola area picnic nel bosco. D’ora in poi si prosegue a piedi. Ma prima Matti estrae dallo zainetto le “salsicce”, quasi un piatto nazionale per gli escursionisti. In realtà sono quelli che noi chiamiamo alla tedesca, “wursteln”, ma ti assicuro che arrostiti sulla griglia nel bosco, con il condimento della neve che inizia a scendere ghiacciata come grandine, sono proprio saporiti. In quanto al clima, molto variabile, dapprima sereno, poi nuvolo, poi nevoso, poi ventoso, poi ancora sereno, mi stupisco per come io non patisca  troppo il freddo. È vero, sono ben coperta, ma è certo che il clima è  molto più secco che da noi e l’aria è rarefatta e pulita.

Ti chiederai se in Finlandia si mangiano solo “salsicce”e sono pronta a soddisfare la tua curiosità: no. Durante picnic ed escursioni i wursteln sono molto pratici, ma in casa si mangia di tutto. I piatti tradizionali (stufato di renna, minestroni e zuppe, salmone e altro pesce preparato in vari modi) sono deliziosi, ma i  Finlandesi sono aperti alla cucina degli altri Paesi e, in particolare, amano quella italiana. Matti e Brigitta preparano spesso pasta con i broccoli, melanzane alla parmigiana, lasagne e altre specialità del nostro  Paese.

Le spese si fanno in grandi magazzini enormi, che hanno qualsiasi prodotto alimentare si cerchi  e anche  gli ortaggi e la frutta, che arrivano da America Latina, Spagna, Portogallo, Olanda e Italia. Questa sera, tornati a casa, Brigitta ed io prepariamo insieme una bella caponata di peperoni e melanzane, e, anziché con sedano e cipolla, che a Matti non piacciono, la completiamo con pere e mandorle, come ho imparato a fare quest’estate in Sicilia e ti assicuro che anche così è  buonissima!

Certamente gli ortaggi importati hanno un po’ meno sapore di quelli prodotti sul posto, ma si fa di necessità  virtù, visto che la stagione invernale dura così  tanto e anche gli ipermercati, che da noi hanno quasi ucciso il piccolo commercio, qui, con le distanze astronomiche tra un paesino e l’altro, hanno una ragion d’essere: ci si sposta in un unico centro e si trova tutto ciò di cui c’è bisogno.

Ma la bontà del prodotto fresco si trova anche qui, ad esempio nei frutti di bosco: ogni escursionista può andare a raccogliere funghi e mirtilli e bacche arancioni a volontà, nella buona stagione. Il bosco è  di tutti e ciascuno può godere della natura, accessibile a chiunque, nel rispetto degli altri e nella responsabilità individuali. Lascio a te ogni considerazione …

Brigitta fa marmellate squisite con i frutti di bosco raccolti e conserva nel congelatore le fragole che va a comperare in luglio da un produttore. Ricordo che nell’estate del 2011 accompagnammo Brigitta dal contadino a comprarne in quantità, per congelarle,  e questi, saputo che ero Italiana, me ne volle regalare un bel cesto. Erano fantastiche: piccole e gustose come erano da noi una volta, prima che arrivassero le fragole giganti ormai onnipresenti sul mercato. Le assaggio anche questa sera  e, benché  scongelate, trovo che siano  impagabili: sanno ancora di natura!

I Finlandesi sono molto attenti alla natura e pensano anche al benessere degli animali selvatici: nel bosco troviamo, legate ai tronchi degli alberi, pentole contenenti sale destinato agli erbivori che hanno difficoltà a nutrirsi per la neve. Noi non li vediamo, ma quasi certamente occhi di cervi o di altri ungulati ci guardano mentre terminiamo la nostra bella passeggiata tra le conifere. Gli animali in Finlandia sono in genere molto amati e rispettati. Te ne porterò un esempio nella prossima puntata.  Ami  gli animali e muori dalla curiosità? Allora ti aspetto qui,  se vorrai seguirmi.

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Una settimana bianca in Finlandia 4ultima modifica: 2023-04-30T21:11:55+02:00da picci-teacher
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4 pensieri su “Una settimana bianca in Finlandia 4

  1. Beata te, Annalisa che riesci a fare tutti sti viaggi! Io andrò in pensione quando avrò già un piede nella fossa. E allora si che avrò voglia di sbattermi in Patagonia…… comunque probabilmente non ne avrò nemmeno le possibilità economiche….. ma invece quante notizie sulla Finlandia! Ormai sei un’esperta! Potresti collaborare per la lonely planet o altre guide per turisti solitari… brava, leggerti fa proprio venir voglia di fare la valigia!

    • Non essere così pessimista, Anna! Lavori ancora perché sei giovane! E so che hai fatto bellissimi viaggi che io mi sarei sognata, come quello nel Tibet ( o era il Nepal?). In quanto ai mei resoconti, purtroppo ci ho pensato solo da pochi anni e così molti particolari dei viaggi si perdono se non li si scrive subito. Però le sensazioni belle restano anche se non supportate da riferimenti precisi. Grazie per i complimenti e per la lettura!

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