In viaggio con Giulietta8 La città del G20

di Annalisa Rabagliati
20170705_103325[1]Eccoci ad Amburgo, la seconda città della Germania. Ci aspetta a braccia aperte una città di due milioni di abitanti che ha uno dei porti più importanti del mondo , ricca di storia ,(fu città della Lega Anseatica e città libera imperiale),con manifestazioni culturali, musei e teatri , monumenti e tanto altro, ma il nostro tempo è poco.
Come possiamo fare? Che cosa vedere e a che cosa rinunciare?

Il nostro albergo è vicinissimo alla stazione centrale, la Hautbahnhof, e questo ci favorisce per la visita alla città vecchia,la Altstadt. Iniziamo perciò con una passeggiata lungo un bel corso , la Mönckebergstrasse , che parte dalla stazione e, passando innanzi alle chiese di Sankt Jacobi e Sankt Petri, arriva al municipio, la Rathaus, un palazzo in stile rinascimentale, con una magnifica torre dell’orologio, sulla piazza omonima. Questa è una grande piazza costeggiata da portici con negozi eleganti affacciati sul canale Alster. Questo canale forma, grazie a una diga, due laghi: il Binneralster e l’Ausseralster. Tutto intorno a quest’ultimo vi sono alberghi lussuosissimi, ambasciate e ville per molto abbienti, in una delle quali passerà due giorni di segregazione, a causa dei disordini, la povera(?!?) Melania Trump . A proposito di Trump: in centro vediamo fotografi che chiedono ai turisti di farsi ritrarre a fianco della sua sagoma a grandezza naturale. Capiremo poi il perché.

Nel nostro girovagare senza meta ci troviamo in una zona di canali e ponti molto caratteristica, con alcune case nello stile anseatico e stradine di ciottoli, la Speicherstadt. Passiamo il pomeriggio camminando e arriviamo anche al nuovissimo quartiere di HafenCity , in cui si trova la bellissima Elbphilarmonie, un edificio per concerti di musica classica dall’architettura spettacolare. Camminare è il modo giusto per conoscere una città, ma ci si stanca da morire e, mentre torniamo all’albergo con la metropolitana, decidiamo che l’indomani faremo il tour con il Bus Hop-on/hop-off, che ti consente di scendere quando vuoi nei punti più importanti da visitare, risparmiando un sacco di tempo.

E invece no, il tour con il bus si può fare, ma la polizia ha vietato di far scendere e risalire i turisti dove vogliono, per motivi di sicurezza, legati al G20, perciò, finito il giro, torniamo con la metro al quartiere nuovo del porto per vedere il museo marittimo o quello delle spezie o quello del caffè. Veniamo però incuriositi da un museo che non ci aspettavamo assolutamente di trovare: Miniatur Wunderland,che, più che altro, è un’attrazione per turisti di ogni nazionalità.

Si tratta di un enorme plastico ferroviario che occupa tre piani in un ex deposito per le merci. Vi sono riprodotti in scala paesaggi ispirati a quelli di Germania, Austria, Svizzera, Italia e Scandinavia. Sono riproduzioni precise a livello maniacale: ad esempio vi è quella dello stadio di Amburgo con gli spettatori riprodotti ad uno ad uno. Saranno 80.000? Mi fido,non li voglio contare. Il movimento dei treni e dei veicoli o dei personaggi è continuo. C’è perfino l’aeroporto di Amburgo con gli aerei che atterrano e decollano. I paesaggi montani sono forse i più belli, ma che dire di San Pietro con il Papa affacciato alla finestra?

Non posso descrivere tutto quel che è presente, ti pare di essere Gulliver nel regno di Lilliput e credo proprio che la gioia che provo ad osservare tutto questo sia la stessa di decine e decine di visitatori di ogni nazionalità che tornano per un giorno bambini, tanto che è evidente che si divertono più dei bambini che accompagnano. Mio marito ed io poi, che siamo di quelli che vanno alla ricerca di presepi dappertutto, come possiamo non restare affascinati? C’è anche la riproduzione del nuovissimo Elbphilarmonie, che, al suono di un brano di musica classica, si apre per mostrare il suo interno. Questa visione mi fa venire voglia di vedere l’originale.
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Il palazzo della Filarmonica è magnifico, una costruzione modernissima con la parte superiore che sembra una grande vela fatta di specchi. È stato costruito pochi anni fa ed è subito diventato il simbolo della città. Probabilmente si può visitare, come tutti i teatri, pagando quel che è giusto. Ci andiamo, tanto siamo in zona, ma mentre camminiamo veniamo superati da un corteo di moto e auto della polizia che, ovviamente, si recano nel nostro stesso posto! Chiediamo informazioni ad un poliziotto, ma avevamo già capito da soli che, a causa del G20, il teatro non è accessibile perché viene sottoposto a controlli. Chissà, daranno uno spettacolo o una cena per i Grandi della Terra e noi, i Piccoli, dovremo tornare un’altra volta. Sì, ma quando? Non vengo tutti i giorni ad Amburgo … Questo non è proprio un colpo di Glück!

Visto che siamo vicini al porto decidiamo di farne il giro con un battello turistico, ne abbiamo visti tanti grandi, lucenti, belli, dall’aria molto tranquillizzante per me, che sull’acqua tanto tranquilla non sono.. Amburgo ha un porto importantissimo, tra i più grandi del mondo, ma in realtà la città sorge a 120 km dal Nord See e il suo porto è situato sull’estuario del fiume Elba, anche se ti sembra proprio di essere sul mare.

Arriviamo all’imbarcadero e l’impiegata che vende i biglietti ci dice che la nostra imbarcazione si chiama Uwe e che bisogna aspettare che ci sia abbastanza gente per fare il giro. Questo non mi suona molto positivo, anzi mi insinua dei sospetti che vengono subito confermati alla vista di Uwe: è una barca, ma non per modo di dire, è veramente una barca a motore non troppo grande, cioè la più piccola di tutte quelle che riusciamo a vedere! Il pilota, che parla solo in Tedesco, pur non sembrandolo affatto, ci fa fare un lungo giro, dando le spiegazioni che naturalmente non capiamo, ma ci basta osservare da un’altra prospettiva i docks e gli altri palazzi della città. Sul tetto altissimo di quello della Filarmonica vedo alcuni uomini camminare e appostarsi, senza dubbio tiratori della polizia … Per fortuna il nostro pilota è esperto nel navigare, perché fa impressione stare su questa barchetta di fianco a petroliere e portacontainer enormi, mentre le altre imbarcazioni ci fanno ondeggiare parecchio con le loro scie. Forse è in quei momenti che decido di andare a visitare la chiesa di Sankt Michaelis … così, non si sa mai …

La chiesa di San Michele è la più amata dagli Amburghesi. È una chiesa protestante, con la più vasta cripta del nord Europa ed un campanile alto 107 metri , con una piattaforma per ammirare il panorama cui si accede, per fortuna, con un veloce ascensore. È bello vedere dall’alto la sterminata città, con le parti che abbiamo visitato o riconosciamo: il porto, il teatro della filarmonica, le chiese, la Rathaus, la torre della televisione … Provenienti dal basso, non troppo distante dal porto e da noi, si percepiscono dei rumori, della musica e capiamo che sono i no-global che iniziano lo spettacolo di protesta previsto.

Non c’è più tempo per visitare il museo di storia come desideravo e non ci resta che riprendere la metro per tornare nel nostro quartiere, vicino alla stazione centrale. Mangiamo nel dehors decoroso di un locale che offre cucina tedesca e resto stupita nel vedere tanti gruppi di uomini ai tavoli, senza una donna. Il cameriere, come al solito un Italiano, ci spiega che sono tutti poliziotti : sono in 25.000 in città e devono mangiare anche loro! Ci chiede quanto ci fermiamo e alla nostra risposta dice che facciamo bene a partire l’indomani, perché con questa storia del G20 in città non ci si potrà più muovere. Partiamo il giovedì mattina, il giorno prima che i Grandi della Terra arrivino ad Amburgo, mentre i no global sono già piazzati.

Certamente se avessimo saputo del G20 avremmo percorso il nostro giro della Germania al contrario, compatibilmente con la situazione meteo, ma quando sei in viaggio non riesci a seguire bene i notiziari e in Italia i media hanno parlato dell’avvenimento solo quando era in corso, troppo impegnati a riportare le quotidiane beghe tra i partiti.

Comunque non capisco perché bloccare una città di due milioni di abitanti per organizzare un incontro che rischia di essere solo una passerella di potenti. Motivi commerciali? Probabilmente sì, se consideriamo come sono lievitati i prezzi delle camere d’albergo nei giorni del G20. Né capirò mai quelli che per esprimere le proprie idee distruggono ogni cosa. Quartieri della città sono vandalizzati durante le manifestazioni, iniziate in modo pacifico. E i famosi 25.000 poliziotti non sono sufficienti: vengono chiamati rinforzi! Perché la libera espressione del dissenso si trasforma così spesso in scontri con feriti e devastazioni?
Ma noi partiamo prima di tutto ciò e portiamo con noi il ricordo di una bella città che non abbiamo potuto visitare a dovere. Amburgo, addio! Chissà se potrò mai rivederti?

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In viaggio con Giulietta8 La città del G20ultima modifica: 2017-07-28T16:28:30+02:00da picci-teacher
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